La fisica in casa

Precisiamo, in primo luogo, che quando parliamo di Fisica, lo facciamo riferendoci al suo significato originario di “Scienza della natura (physis)”, che comprendeva, quindi, anche lo studio dei fenomeni chimici e biologici.

In secondo luogo vorremmo sfatare alcuni pregiudizi, che contribuiscono a far apparire la fisica come una disciplina difficile e riservata a pochi “addetti ai lavori”.

Il primo pregiudizio è originato dalla convinzione che la Fisica sia sostanzialmente un insieme di formule, equazioni e diagrammi, scarsamente comprensibili per un pubblico di non specialisti.

Sarebbe come dire che per ascoltare e godere la nostra musica preferita, sia necessario saper leggere gli spartiti sul pentagramma. 

Albert Einstein diceva che nessuno scienziato pensa per formule e che i concetti fondamentali della fisica possono essere espressi con le parole. 

Ne ha dato anche una magistrale dimostrazione scrivendo un bellissimo libro (L’evoluzione della Fisica), in cui non figura una sola formula. 

Dunque, il linguaggio matematico, pur essendo fondamentale per lo sviluppo della fisica, non può essere di ostacolo alla comprensione e al godimento delle sue idee fondamentali.

Un secondo pregiudizio è quello che vede la scienza come un’attività, che si svolge in grandi laboratori, dotati di complesse apparecchiature e sofisticatissimi strumenti, dove equipe di scienziati, avvolti da un’aura di mistero, cercano conferme delle loro più ardite teorie.

Ogni tanto le loro scoperte irrompono clamorosamente sulle prime pagine dei telegiornali, mostrandoci le gigantesche apparecchiature che le hanno rese possibili.

Il Large Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra, in cui è stato osservato per la prima volta il Bosone di Higgs (più noto come Particella di Dio), è un acceleratore di particelle che vengono fatte scontrare tra loro ad alta velocità all’interno di un anello lungo 27 km . 

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         UNA SEZIONE DELL’HLD                             L’ANELLO DI 27 KM                     

L’altra recente scoperta delle Onde Gravitazionali è stata resa possibile da due Interferometri gemelli, uno posto a Livingston, in Louisiana, e l’altro ad Hanford, nello stato di Washington. 

Ognuno di essi è costituito da un tunnel a forma di L , lungo 4 km per lato, alle cui estremità si trovano sospesi degli specchi.

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INTERFEROMETRO GRAVITAZIONALE

Tutto questo crea un senso di grande ammirazione e ci fa capire a quali vette di raffinatezza sia giunta ormai la ricerca scientifica, ma rischia di rafforzare la convinzione che la scienza riguardi ormai solo un’élite di scienziati sempre più specializzati.

La scienza, però, non è solo questa ricerca di frontiera. La scienza è dovunque intorno a noi, addosso a noi e persino dentro di noi, perché noi siamo natura (physis) e siamo parte della natura. In ognuno dei nostri gesti quotidiani (respirare, bere, mangiare, camminare, saltare, afferrare, lanciare, …) noi applichiamo istintivamente decine di leggi fisiche, chimiche e biologiche, che quel gesto rendono possibile.

C’è una scienza che abbiamo sempre sotto il naso, davanti agli occhi e a portata di mano.

Divenire più consapevoli delle leggi che regolano il nostro organismo e il nostro rapporto con l’ambiente in cui viviamo, riguarda ognuno di noi, non è qualcosa che possiamo delegare a scienziati specialisti.

Non abbiamo bisogno di attrezzature e strumenti sofisticati; sono sufficienti quelli che sono già in casa o possiamo acquistare al supermercato. 

La cucina, il bagno, la lavanderia, la cantina, la soffitta, il garage, la cassetta degli attrezzi, l’armadietto dei medicinali, l’orto, il giardino, ci offrono tutti gli attrezzi e i materiali di cui abbiamo bisogno per realizzare i nostri esperimenti. 

Possiamo considerare la casa come un grande Laboratorio Domestico, nel quale il bambino e i suoi genitori possono “giocare” a scoprire le leggi naturali.

E’ sufficiente dare uno sguardo alla storia della scienza per capire che non si tratta di una esagerazione. 

Galileo ha scoperto le leggi sulla caduta dei corpi lungo il piano inclinato, misurando il tempo di caduta in base all’acqua che fuoriusciva da una botte.

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Michel Faraday nelle sue Lezioni dedicate all’insegnamento della scienza ai bambini poveri e intitolate “Storia chimica di una candelaebbe a dire:

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Non c’è legge che governa l’universo che non entri in gioco, e che non sia toccata da questi fenomeni. Non c’è porta più aperta per entrare nello studio della filosofia naturale, che considerare i fenomeni fisici di una candela.

Esistono già molte pubblicazioni, che si muovono in questa direzione; ve ne presentiamo qui una piccola selezione.

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La casa, inoltre, è stata per il bambino il primo campo che ha potuto esplorare sotto l’occhio vigile dei genitori, dei nonni e dei fratelli più grandi.

La valenza affettiva e rassicurante di questo contesto familiare è di fondamentale importanza per la fiducia con cui il bambino potrà  estendere le sue esplorazioni all’ambiente esterno.

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