Proposta per una 1a elementare (A. Rossi)

UNA PROPOSTA DI DIDATTICA LABORATORIALE PER UNA 1a ELEMENTARE

di Adriana Rossi, IC “Da Vinci – Ungaretti “ – Fermo

PREMESSA METODOLOGICA

Fare scienze significa indagare su fatti, organismi e fenomeni del mondo.

Si svolgono osservazioni ed esperimenti, per indagare su qualcosa che appartiene alla realtà quotidiana e che ha colpito la nostra attenzione.

Dalla premessa ( ministeriale ) all’insegnamento delle  scienze 

Presupposto di un efficace insegnamento/apprendimento delle scienze è un’interazione diretta degli alunni con gli oggetti e le idee coinvolti nell’osservazione e nello studio, che ha bisogno di tempi e modalità di lavoro,che diano ampio spazio alla discussione e al confronto. I processi di apprendimento delle scienze procederanno attraverso percorsi progressivi e ricorrenti, fatti di esperienze, riflessioni e formalizzazioni. Percorsi progettati in modo da guidare i ragazzi dal pensiero spontaneo a forme di pensiero sempre più coerenti ed organizzate …

Dimensioni comuni alle discipline scientifiche:

  • osservare i fenomeni nel loro verificarsi, sia nell’esperienza quotidiana, sia in situazioni controllate in laboratorio ( imparare a guardare, imparare a vedere );
  • descrivere e registrare quanto si vede e si fa accadere, dandogli forma attraverso linguaggi appropriati;
  • interpretare fatti e processi attraverso modelli e quadri teorici, anche schematici;
  • fare previsioni riguardo a quanto può ( esser fatto ) accadere e controllare la loro attendibilità;
  • arricchire e rivedere le interpretazioni in base a nuovi strumenti sperimentali e interpretativi.

Che cosa fa l’insegnante?

Prima di avviare un percorso di apprendimento su un tema nuovo

  1. Definisce obiettivi chiari e ben circostanziati.
  2. Analizza una rete di concetti disciplinari sui quali lavorare.
  3. Fa una revisione delle proprie conoscenze sull’argomento.
  4. Stende un progetto a maglie larghe.

L’insegnante organizza un progetto che abbia come caratteristica principale la flessibilità.

Una proposta da realizzare con una dinamica circolare: dall’insegnante agli alunni all’insegnante, che elaborerà un percorso di apprendimento, mediando e negoziando gli “input” che emergono “in itinere”.

Questo procedimento è essenziale, se non si vuole giustapporre informazioni slegate, alle conoscenze già possedute dai bambini.

L’attenzione a ciò che pensano i bambini e a ciò che recepiscono di volta in volta, permette all’insegnante di costruire contesti che provochino dissonanze e che mettano in crisi la rete di conoscenze consolidate, e di favorire un atteggiamento attivo e costruttivo, che crei le condizioni perché ciascuno sia motivato a rielaborare e ricostruire significati e relazioni fra gli stessi.

 Ascolto continuativo della classe

L’insegnante si avvarrà delle modalità ritenute di volta in volta più adatte ( brain storming, discussione, domande stimolo, provocazione con attività mirata, conversazione, richiamo ad attività precedenti ).

E’ necessario saper cogliere nelle idee espresse dai bambini il loro modo di costruire la conoscenza e confrontare queste acquisizioni con i concetti e le conoscenze scientifiche, per portare gli alunni ad elaborare una nuova rete di conoscenze.

Per far ciò, l’insegnante deve essere disponibile a costruirsi, anche gradualmente, una conoscenza disciplinare, didattica e metodologica per accompagnare la classe in questo cammino.

PROPOSTA DI APPLICAZIONE “IL BUIO, LA LUCE, LE OMBRE“

Sequenze previste per dare inizio al percorso:

  1. Costruzione di una mappa dei concetti scientifici da trattare.
  2. Conversazione al buio e registrazione delle conoscenze dei bambini.
  3. Costruzione di una mappa su quanto emerso dalla conversazione.
  4. Presentazione dei possibili percorsi e scelta condivisa del percorso.

         MAPPA A. ROSSI copia

Le domande stimolo per accertare le conoscenze dei bambini:

  1. Cos’è il buio?
  2. Quando viene il buio?
  3. Che cos’è la luce?
  4. Che cosa sono le ombre?

 Queste domande sono intercalatecon alcune richieste dell’insegnante, per verificare la portate delle assonanze e delle dissonanze che emergono o per richiamere i bambini sull’oggetto della conversazione.

 CONVERSAZIONE GUIDATA IN UNA CLASSE PRIMA ( SCUOLA ELEMENTARE DI SALVANO )

INS: Ora ci sediamo tutti sui tappeti al centro della stanza. Adesso vorrei chiudere le tende, anche quelle che fanno buio, buio, e poi vorrei parlare con voi di alcune cose, per esempio del buio. Io sono molto interessata a conoscere ciò che voi sapete sul buio. Vi va?

BAMBINI: Sìììì !

INS: OK. E’ una cosa seria, quindi miraccomando di aspettare il proprio turno per parlare, di alzare la mano per chiedere la parola, e di ascoltare attentamente quello che dicono i compagni, per non ripetere le cose già dette, o per dire se si è d’accordo o no con quanto è stato detto. Avete capito? Io vi farò le domande e scriverò le vostre risposte, che poi  vi rileggerò.

BAMBINI: OK!  INS: allora iniziamo.

INS: Secondo voi, che cos’è il buio?

LUCREZIA: E’ quando di notte ti si fulmina la lampadina, tutto si spegne e viene il buio.

LORENZO: Il buio si chiama anche sera.

GIANLUCA: Se la luce si spegne e cammini in camere, sbatti perché non ci vedi.

TOMMASO: Il buio è quando dormi.

FEDERICA: Il buio è quando non c’è luce e i bambini, se non c’è la mamma, hanno paura.

ALESSANDRO: Il buio è quando non ci si vede.

INS: Bene. Adesso vorrei farvi un’altra domanda, ascoltate:

Quando viene il buio?

CAROLINA: Il buio viene quando c’è la luna, perché non c’è più il sole, perché il sole illumina.

ALESSANDRO: Il buio viene quando il sole tramonta.

LUCREZIA: Il buio può venire in tanti modi: per esempio quando chiudi la tenda come adesso.

ELIA: Tramonta il sole e viene la notte quando il cielo si fa celeste scuro e poi nero.

LORENZO: C’è una cosa più buia del buio ed è lo spazio.

INS: Sentiamo ora quali sono le risposte a quest’altra domanda:

Che cos’è la luce?

TOMMASO: E’ il sole che brilla.

LUCREZIA: Il sole è una sfera di fuoco grandissima che deve scaldare l’universo.

ELIA: La luce c’è anche quando non vedi il sole perché è coperto.

GLORIA: La luce è una palla che illumina il pianeta.

LORENZO: La luce fa caldo. MARGHERITA: E’ vero, la luce fa caldo.

INS: Qui è buio perché abbiamo chiuso le tende, ma fuori è buio?

ELIA: Fuori non è buio perché c’è il sole. Il buio viene quando il sole lo vedi tramontare sotto l’acqua arancione e poi appare la luna.

FEDERICA: E’ vero. Il buio viene dalla luna.

TOMMASO: Veramente viene anche quando ci sono le stelle che illuminano.  GLORIA: La luna e le stelle fanno la notte.

MARGHERITA: Il buio viene quando il sole tramonta e va nella città dei pinguini. INS: Che vuol dire: va nella città dei pinguini?

CAROLINA: Perché la terra gira e se da noi è notte, dove ci sono i pinguini c’è il sole.

INS: Quindi nel paese dei pinguini adesso è giorno o è notte?

LORENZO D. : C’è la notte, perché qui c’è il sole, perché la terra gira.

INS: Siete tutti d’accordo che la terra gira e così si forma il giorno e la notte? BAMBINI: Sììì!

LORENZO: Quando è buio si vede Venere.

LUCREZIA: Io lo so cos’è Venere: è un pianeta che sta lontano lontano.

INS: Ora rispondete a questa domanda:

Che cosa sono le ombre?

TOMMASO: le ombre sono quando c’è il sole e l’ombra e tipo il corpo.

LORENZO D.: Per esempio l’ombra di una persona.

GLORIA: Le ombre le vedi se stai sotto il sole.

CAROLINA: E’ vero, se vai al mare che c’è il sole, l’ombra c’è.

GIANLUCA: Quando cammini, l’ombra cammina con te … è come un amico.

ELIA: Se stai sotto all’albero, non vedi l’ombra, perché quella dell’albero è più forte.

ALESSANDRO: Non c’è solo l’ombra del corpo, c’è anche quella delle cose, per esempio di una macchina.

MARGHERITA: Quando vado in bici sotto casa, vedo la mia ombra.

FEDERICA: Sotto casa l’ombra non c’è perché c’è il tetto.

INS: Perché, il tetto che fa? FEDERICA: Copre il sole.

INS: L’ombra c’è sempre, oppure no?

CAROLINA: Non sempre, perché se piove l’ombra non c’è.

MARGHERITA: Quando è notte l’ombra non c’è. 

ELIA: Con le nuvole nere l’ombra non la vedi.

LORENZO M.: L’ombra c’è solo quando sei al sole.

INS: Siete tutti d’accordo con Lorenzo, che dice che l’ombra c’è solo se sei al sole? BAMBINI: Sììì!

MAPPA A. ROSSI 2 copia

Segue un elenco di attività possibili per le quali si indica un percorso molto generico ( il progetto a maglie larghe di cui sopra ) che sarà definito di volta in volta in relazione a quanto emerge in itinere.

1) IL SOLE, GLI OGGETTI E LE OMBRE ( Alla luce del sole )

Uscita alla luce del sole per osservare e descrivere le ombre ( la nostra ombra e quella degli oggetti); discussione e registrazione con l’uso della fotografia, realizzazione di un cartellone.

2) LA CAMERA OSCURA ( Sorgente luminosa – candela – schermo )

Si può fare l’esperimento e usarlo come provocazione per l’ascolto in classe. I bambini intuiscono che è come l’ombra degli oggetti quando c’è il sole: inizio della modellizzazione ( spieghiamo che si fa in classe perché possiamo scegliere le condizioni a nostro piacere).

3) “E’ LOMBRA DI …” :  IL TEATRO DELLE OMBRE

La drammatizzazione, le relazioni, il grafo a frecce … lavoro individuale e collettivo.

4) OMBRE PICCOLE E GRANDI

Esperimento con luce artificiale: sorgenti vicine e lontane. Giochi di ombre per intuire che la grandezza dell’ombra dipende dalla distanza della sorgente luminosa. Registrazione dei dati.

5) OMBRE LUNGHE E OMBRE CORTE ( Luce solare )

Con un semplice gnomone (bastone) verticale è possibile osservare la variazione della lunghezza dell’ombra nel corso della giornata.

6) OMBRE NITIDE E OMBRE SFOCATE ( Luce artificiale )

Sorgente puntiforme, ombra nitida; sorgente estesa, ombra sfocata.

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