I fotorecettori

I FOTORECETTORI

Richard W. Young nell’articolo I fotorecettori sintetizza i complicati processi fotochimici e biolettrici attraverso il quale la cellula visiva trasforma la luce assorbita in un segnale elettrico. Le illustrazioni delle strutture microscopiche della retina che Young inserisce nell’articolo, oltre che agevolare la comprensione del processo, mostrano in maniera efficace la materialita’ della rete di cellule e tessuti che lo sostengono.


                                           CELLULE VISIVE               CELLULE RETINICHE                                        

Questo processo comincia con l’assorbimento della luce incidente da parte dei pigmenti fotosensibili delle cellule.  Questi sono costituiti dalla combinazione dell’aldeide della vitamina A, il retinale, con una proteina del gruppo delle opsine. …

George Wald e i suoi collaboratori della Harward University hanno dimostrato che quando il retinale è combinato con l’opsina assume una forma piegata ed attorcigliata ( chiamata 11-cis ). Quando la molecola del pigmento assorbe un quanto di luce, il retinale cambia forma diventando una catena diritta ( tutta-trans ).

RETINOLOSembra che ciò alteri il rapporto tra retinale e opsina e che, di conseguenza, la proteina vada incontro ad una serie di cambiamenti fisici. In qualche maniera il cambiamento di forma produce quasi istantaneamente (entro 25 milionesimi di secondo) uno stato di eccitazione nelle cellule che comporta una variazione del potenziale elettrico. Questa è seguita immediatamente da una seconda variazione di potenziale, enormemente amplificata, che è probabilmente associata con la trasmissione del segnale lungo la fibra della cellula visiva fino al corpo sinaptico.  

Attraverso il corpo sinaptico il segnale si trasmette alle cellule orizzontali, bipolari, amacrine, gangliari  e, attraverso le fibre dei nervi ottici, ai corpi genicolati laterali a alle cortecce cerebrali.

Il disegno seguente rappresenta l’anatomia dei percorsi nervosi che dalle due retine portano gli stimoli elettrici alle due cortecce visive, dando luogo alla visione binoculare e tridimensionale.

CIRCUITI VISIVI

Per completare questa ricognizione sulla dimensione materiale ed energetica del processo neurologico che presiede alla visione e , più in generale, all’attività cognitiva della mente, riteniamo utile riportare alcuni contenuti tratti dal numero speciale dedicato da Le Scienze al tema Mente e Cervello ( n. 291 del 1992 ), a partire dall’articolo di Semir Zeki su L’elaborazione dell’immagine visiva.

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