Si alza il sipario!

SI ALZA IL SIPARIO! 

L’uscita dalla caverna equivale per noi alla rimozione dello schermo. Abbiamo, finalmente, la possibilità di verificare  le ipotesi formulate riguardo alle ombre osservate sullo schermo.

La scoperta delle sorgenti e degli oggetti ci riserverà qualche sorpresa.

Essi non sono precisamente come li avevamo immaginati.

Sono state le ombre ad ingannarci oppure siamo stati noi a male interpretare le informazioni che esse ci hanno fornito?

LA SCOPERTA DELL'OMBRA - CasatiRoberto Casati ha scritto un bellissimo libro “La scoperta dell’ombra( Da Platone a Galileo la storia di un enigma che ha affascinato le grandi menti dell’umanità)

In esso si immagina un dialogo tra Platone e la sua ombra, al termine del quale il filosofo ammette di essere stato ingiusto nei confronti dell’ombra, additandola come causa di ambiguità ed inganni.

La storia dell’astronomia e la storia dell’arte dimostrano, al contrario, come lo studio delle ombre sia stato fondamentale per il progresso della conoscenza scientifica e della rappresentazione artistica.

Queste prime sorprese devono ammonirci a non fidarci ciecamente di ciò che vediamo e, soprattutto, di ciò che “crediamo” di vedere.

UNO SCENARIO AFFASCINANTE E COMPLESSO

Quello della visione è, infatti, un processo estremamente complesso e per la sua comprensione sono necessarie conoscenze in diverse discipline (biologia, chimica, fisiologia, psicologia, …) .

E’ necessario, quindi, studiare attentamente ciascuno degli elementi dello scenario che ci si presenta con l’apertura del sipario e procedere con estrema cautela nel muovere i primi passi del nostro ragionamento, per evitare di cadere nelle numerose trappole nascoste sotto la apparente semplicità del senso comune.

Davanti a noi sono tutti gli attori dello spettacolo d’ombra al quale abbiamo assistito:  le sorgenti di luce, in primo luogo, che ci abbagliano se insistiamo a fissare lo sguardo su di esse;  gli oggetti illuminati con le loro forme e i loro colori; le ombre, quelle attaccate agli oggetti ( ombre proprie ) e quelle proiettate sulle pareti ( ombre portate ).

Attenzione, però, gentile pubblico! Lo spettatore non assiste mai passivamente ad uno spettacolo. Egli è parte integrante dello spettacolo, ne è il destinatario e il principale interprete.

Nella sua mente le azioni messe in scena  vengono reinterpretate e danno luogo ad uno spettacolo del tutto nuovo, diverso e personale, a volte persino contrastante con le intenzioni originarie dell’autore, del regista e degli attori .

Se questo è vero per qualunque spettacolo, lo è maggiormente per  lo spettacolo della “visione”, in cui lo spettatore è anche osservatore e giudice delle immagini ottiche.

Le ricerche condotte sulle difficoltà che gli studenti incontrano nell’apprendimento dell’ottica hanno messo in evidenza diversi schemi concettuali, che sembrano caratterizzare il passaggio dal pensiero comune alla conoscenza scientifica formalizzata.

Queste indicazioni sono particolarmente preziose per la progettazione di un percorso didattico valido per i diversi livelli scolastici.

Come ogni regista di teatro, anche noi ci proponiamo di comunicare al nostro pubblico un messaggio significativo.

In questo caso si tratta di una teoria scientificamente corretta del meccanismo della visione.

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