IL FILO DI ARIANNA

“IL FILO DI ARIANNA” – PROGETTO BIENNIO GEOMETRI 2006 -2007

MANIFESTO FILO DI ARIANNA 1 1 copia

Con il Progetto “IL FILO DI ARIANNA” si è inteso mettere a frutto le esperienze fatte negli anni precedenti sviluppando ulteriormente la dimensione interdisciplinare del percorso.

Al di là dei diversi temi proposti, il filo conduttore del progetto è sempre stato quello del Viaggio, il Viaggio come metafora della vita e della crescita dell’uomo nelle diverse età della sua esistenza.

E’ evidente che per noi l’attenzione principale debba essere rivolta alla fase dell’adolescenza, che caratterizza i nostri allievi di 14 e 15 anni, all’inizio del percorso di formazione professionale di geometra.

E’ stato, quindi, questo giovane adolescente il cuore vero e la finalità ultima del progetto che abbiamo sperimentato in questi anni. Dovevamo fare uno sforzo ulteriore per comprendere meglio la complessità e le difficoltà degli adolescenti che abbiamo di fronte, e capire in qual modo le nostre discipline possono coinvolgerli di più e aiutarli a crescere.

L’altra cosa di cui eravamo convinti è che un compito così impegnativo può essere affrontato solo mettendo insieme le nostre competenze e le nostre esperienze (che sono notevoli). Avevamo certamente bisogno del contributo di esperti, ma di esperti che fossero disposti a confrontarsi con la nostra decennale esperienza sul campo.

IL TEMA DEL LABIRINTO

Se il Viaggio rappresenta una metafora della vita e della crescita, il Labirinto esprime tutto il fascino e la difficoltà del cammino da percorrere. Il Labirinto risponde ad una brama di scoperta e la sua esplorazione è l’archetipo dello spirito che ricerca, anche a rischio di perdersi nei suoi meandri.

Si tratta di una sorta di cammino iniziatico verso un centro nascosto all’interno di se stessi, verso un “santuario” interiore, nel quale si trova la parte più misteriosa della persona umana.

Il cervello umano con le sue volute è l’immagine stessa del Labirinto, anzi è il Labirinto più complesso che possa esistere.
Nel piccolo spazio della nostra cavità cranica sono racchiusi oltre 100 miliardi di neuroni ed un infinito numero di possibili interconnessioni tra di essi: un numero maggiore di quello degli atomi esistenti nell’intero universo!

La parte più intima e misteriosa del nostro essere, quella che chiamiamo la nostra mente, la nostra anima, il nostro IO, vive in questo intrico infinito di vie, che vengono percorse in tutte le direzioni da velocissimi messaggi che in ogni istante regolano tutte le nostre funzioni vitali, i nostri pensieri, i nostri sentimenti.

Nelle “stanze” di quest’immenso palazzo sono custoditi i nostri ricordi , quelli piacevoli e quelli dolorosi, quelli che riportiamo volentieri alla luce e quelli che vorremmo seppellire per sempre.

Nel luogo più oscuro del Labirinto si aggira il Minotauro, la nostra parte bestiale, quella di cui proviamo vergogna, quella che dobbiamo sconfiggere per diventare totalmente umani.

Anche se non potremo mai svelare completamente i misteri del cervello, sappiamo molte cose su di esso. Sappiamo , grazie alle scoperte delle neuroscienze, che il cervello di un adolescente attraversa una fase di vera e propria ristrutturazione per sviluppare le capacità di previsione e programmazione che risiedono nella parte frontale.

Sappiamo, per fortuna dei più anziani, che il cervello continua a maturare per tutta la vita grazie ad una sua plasticità.

Ogni volta che in una lezione o nello studio c’impegniamo nella discussione e nella soluzione di un problema, il nostro cervello ne esce biologicamente modificato, più ricco di nuove connessioni e capace di maggiore comprensione.
Ogni volta che esploriamo un nuovo tratto del labirinto, possiamo trovarci di fronte a nuove scoperte oppure a un vicolo cieco; a volte, addirittura, ci ritroviamo sconsolati al punto da cui eravamo partiti.

Eppure ogni volta possiamo aumentare la nostra conoscenza del labirinto e la possibilità di orientarci dentro di esso.

IL FILO DI ARIANNA

Noi pensiamo che il filo conduttore del nostro percorso scolastico si possa filare intrecciando le fibre delle nostre discipline, ognuna delle quali contiene il sapere millenario accumulato dagli uomini in tutti i campi esplorati con la loro esperienza.

Con questo filo possiamo tentare di addentrarci nel labirinto dell’adolescenza dei nostri ragazzi, per cercare di aiutarli a vivere meglio questa fase della loro crescita.

Per noi adulti, insegnanti e genitori, è l’occasione per ricordare a noi stessi, che di crescere non si finisce mai. 

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